Quando un’auto si muove a velocità elevate, la tenuta di strada diventa uno degli elementi più importanti per garantirne la stabilità, la sicurezza e la precisione in curva. In particolare nel mondo delle auto sportive o da corsa, la capacità del veicolo di aderire all’asfalto anche durante le manovre più impegnative può fare la differenza tra un controllo ottimale e una perdita di aderenza potenzialmente pericolosa. Tra gli elementi più determinanti in questo contesto c’è l’alettone, una componente aerodinamica che viene spesso sottovalutata, ma che svolge un compito altamente tecnico.
Nel linguaggio tecnico, l’alettone rientra tra i dispositivi di aerodinamica attiva o passiva e viene installato per modificare i flussi d’aria attorno al veicolo, con l’obiettivo di aumentare la deportanza. Questo termine indica la forza che spinge l’auto verso il basso durante la marcia, migliorando in modo significativo l’aderenza degli pneumatici sull’asfalto. La sua efficacia non è solo visibile nelle competizioni, ma anche in contesti stradali, dove sempre più spesso si vedono montati alettone aftermarket su auto sportive.
Secondo quanto riportato da Car and Driver, un’auto dotata di un alettone progettato correttamente può migliorare la sua tenuta laterale fino al 20%, soprattutto durante le curve ad alta velocità. Si tratta di un incremento importante, che permette non solo una guida più sportiva, ma anche più sicura, in particolare quando si spinge il veicolo al limite. L’uso dell’alettone non è un vezzo estetico, ma il risultato di calcoli ingegneristici precisi, legati ai concetti di fluidodinamica, carico verticale e distribuzione delle masse.
Per capire esattamente come agisce questa componente, e come migliorare la tenuta complessiva di un’auto ad alte prestazioni, è necessario esaminare non solo il funzionamento dell’alettone, ma anche altri aspetti correlati come l’assetto, l’aerodinamica generale, le sospensioni e la configurazione degli pneumatici.
Il ruolo dell’alettone nella tenuta di un bolide
Tra le soluzioni più adottate per migliorare la tenuta di un veicolo ad alte prestazioni, l’alettone rappresenta un dispositivo essenziale per gestire al meglio la forza aerodinamica. Agisce direttamente sul comportamento dinamico dell’auto, contribuendo a mantenerla stabile in rettilineo e precisa in curva, soprattutto quando le velocità in gioco sono elevate.
L’alettone è un profilo aerodinamico, solitamente montato nella parte posteriore del veicolo, che ha il compito di generare deportanza. Quando l’auto è in movimento, l’aria scorre sopra e sotto l’alettone: la forma e l’inclinazione dell’elemento creano una differenza di pressione che spinge l’auto verso il basso. Questa forza verticale incrementa l’aderenza degli pneumatici alla strada, migliorando la capacità di frenata, la trazione e la tenuta in curva.
L’angolo di incidenza, il profilo e la superficie dell’alettone possono variare in base al tipo di vettura e all’utilizzo previsto, passando da modelli stradali a quelli da competizione, dove il carico aerodinamico è spinto al massimo.
Alettone anteriore vs posteriore
Non tutti gli alettoni sono uguali. Gli alettoni anteriori agiscono principalmente sulla parte frontale del veicolo, contribuendo a tenere incollata all’asfalto l’asse anteriore. Sono spesso visibili nelle auto da corsa e hanno lo scopo di equilibrare il carico con quello generato nella parte posteriore.
L’alettone posteriore, invece, è il più diffuso anche nelle auto stradali sportive. Ha il compito di generare deportanza sull’asse posteriore, mantenendo stabile la trazione, soprattutto nelle curve veloci. Il corretto bilanciamento tra i due è essenziale per evitare situazioni di sovrasterzo o sottosterzo.
Come l’alettone genera deportanza
La deportanza viene generata grazie al principio di Bernoulli applicato al flusso d’aria. Quando l’aria incontra l’alettone, viene accelerata nella parte inferiore e rallentata nella parte superiore, creando una pressione maggiore sopra e una minore sotto. Questo squilibrio fa sì che l’intero veicolo venga spinto verso il basso.
L’effetto è tanto maggiore quanto più elevata è la velocità del mezzo. Per questo motivo, in molte vetture moderne, l’alettone è regolabile o addirittura retrattile, così da adattare la deportanza alle condizioni di guida, riducendo al minimo la resistenza quando non serve e attivandosi quando la velocità aumenta.
Benefici principali
I benefici dell’alettone sono evidenti già a velocità medio-alte. Migliora l’equilibrio del veicolo, consente di percorrere le curve più rapidamente e con maggiore precisione e riduce il rischio di slittamenti o perdite di aderenza. Nei test condotti su pista, le vetture con alettone posteriore ben progettato hanno dimostrato un miglioramento del tempo sul giro del 3-5%, con un controllo più preciso in uscita di curva.
Dal punto di vista della sicurezza stradale, il contributo dell’alettone è altrettanto rilevante: riduce il rischio di aquaplaning e migliora la risposta del veicolo in caso di manovre d’emergenza. La sua presenza non è quindi solo sinonimo di sportività, ma anche di una maggiore padronanza del mezzo.
Considerazioni finali
L’aumentare la tenuta di un bolide non è una questione legata solo all’estetica o alla passione per il tuning, ma un processo tecnico che richiede consapevolezza e competenze. L’alettone rappresenta uno dei punti di partenza più efficaci per migliorare la stabilità del veicolo, ma deve essere inserito all’interno di un progetto complessivo di ottimizzazione.
Ogni componente – dalla pressione degli pneumatici all’assetto, dall’aerodinamica al comportamento delle sospensioni – partecipa alla costruzione di un’esperienza di guida più sicura, precisa e appagante. In un contesto dove la tecnologia continua ad evolversi, restare aggiornati e informati è il modo migliore per prendere decisioni efficaci e responsabili.